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Immagine del redattoreEasy Ware

IA - CI SIAMO FINALMENTE?

Questa volta crediamo di poterci sbilanciare: la rivoluzione è alle porte e il mondo si appresta ad affrontare una svolta epocale come, in tempi recenti, lo sono stati l’avvento di Internet o degli smartphone.


Ci riferiamo alle intelligenze artificiali (IA) che cambieranno il modo in cui vivremo, lavoreremo e ci divertiremo. E che, inevitabilmente, muteranno il tessuto sociale così come lo conosciamo ora. Molti impieghi diverranno ridondanti e non è facile capire oggi quali ripercussioni vi saranno per l’occupazione. I nostri figli studieranno in modo diverso e, così come oggi nessuno si scandalizza se usano la calcolatrice per i compiti di matematica, probabilmente diverrà abitudine vederli interrogare l’IA (Intelligenza Artificiale) per impostare un tema, un riassunto o fare una ricerca. Cambieranno infine le aziende, le cui intelligenze artificiali saranno in grado di comprendere il linguaggio umano e di fornire risposte rapide e accurate grazie alla loro capacità di risoluzione dei problemi tecnici, alla fornitura di informazioni in tempo reale e alla generazione di contenuti.


Questo, allo stato attuale delle cose; un domani, invece, le IA avranno un impatto ancora più significativo sulla nostra vita quotidiana e saranno in grado di aiutarci in molte altre aree.


Senza alcuna pretesa di esaustività, vi illustriamo i modi in cui già oggi è possibile affidarsi alle intelligenze artificiali.


CHATGPT


ChatGPT è stato reso pubblico a novembre del 2022 ed è, tra le tante intelligenze artificiali oggi presenti sul mercato, quella più popolare, al punto che spesso è difficoltoso accedervi a causa delle troppe richieste. D’altronde, pochi giorni dopo il lancio aveva già superato il milione di utenti e c’è già chi ipotizza una valutazione da non meno di 30 miliardi dollari. Sviluppato da OpenAI, fa parte dei modelli GPT-3, ossia Generative Pre-trained Transformer basati sul machine learning non supervisionato, che funzionano utilizzando una tecnica che consiste nell’utilizzare una rete neurale per analizzare e comprendere il significato di un testo. Il software, al momento gratuito e accessibile anche da mobile, può erroneamente sembrare una versione più intelligente di Alexa ma in realtà gli si può chiedere di tutto come scrivere il proprio curriculum vitae, una lettera di dimissioni, lo script per un video di YouTube, un articolo o interi blocchi di codice. Con potenzialità ancora tutte da esplorare: ad esempio, c’è chi afferma di stare guadagnando soldi in automatico con Chat GPT. Come? Chiedendogli “scrivi del codice per il trading che incorpori le bande di Bollinger e il rintracciamento di Fibonacci” con una redditività, stando a chi ci ha pensato, del 1400% sugli investimenti iniziali. Nel maggio del 2019 OpenAI ha ricevuto un investimento da 1 miliardo di dollari da Microsoft, ora salito a 10 miliardi di dollari con l’obiettivo di arrivare a controllare il 49% di OpenAI. Un impegno lungimirante da parte di Satya Nadella se è vero che ChatGPT potrebbe esser presto integrato in Bing, il che potrebbe ridisegnare le attuali gerarchie dei motori di ricerca.


SPARROW


Google ovviamente non poteva restare a guardare e la risposta a ChatGPT sarà Sparrow, la cui realizzazione è affidata a Demis Hassabis (che iniziò la propria carriera nei videogiochi) e alla sua DeepMind, società dedita allo studio delle IA che fa capo ad Alphabet. Stando al suo creatore, Sparrow sarà un chatbot in grado di fare tutto ciò che è possibile oggi con ChatGPT ma con migliori doti conversazionali e l’abilità di citare le fonti. Sebbene Google avesse accennato a Sparrow già nel 2020 in un suo whitepaper pubblico, è proprio grazie al clamore destato da ChatGPT e OpenAI che l’intelligenza artificiale di Google sta balzando ora agli onori della cronaca. Secondo Hassabis, Sparrow rispetto alla proposta di OpenAI darà risposte più accurate e potrà imparare dai propri errori grazie al reinforcement learning, senza quindi che debba essere un umano a dire all’IA se una risposta sia giusta o sbagliata. Essendo poi integrato in Google, Sparrow avrà accesso al suo database, potendo così vantare aggiornamenti istantanei.


Difficile sbilanciarsi ora sull’integrazione o meno con Google Search (sulla quale ci sentiremmo comunque di scommettere) ma è chiaro come la lotta tra Google e Microsoft sia destinata in futuro a combattersi sul terreno delle intelligenze artificiali.




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