Nel nuovo universo tutto è virtuale, ma le esperienze e l'economia sono reali
Oggi lo chiamano metaverso, questo universo virtuale che sta oltre il nostro (meta, dal greco μετά, cioè sopra, oltre, al di là), un vero e proprio mondo parallelo che ci permetterà di compiere azioni virtuali senza il bisogno di muoverci dal divano di casa.
C’è chi trova tutto questo aberrante, chi invece lo vede come un affare ultramilionario e investe senza badare a spese. Sarà probabilmente compito dei nuovi filosofi ragionare sulle possibili conseguenze di questa creazione, ma intanto la tecnologia non si ferma e, coadiuvata dal progresso scientifico, va avanti per la sua strada.
Il metaverso è in sostanza una sorta di mondo parallelo in cui si può allestire un proprio alter ego, per quale motivo dovrebbe prendere piede in futuro? Basta guardare i bimbi che oggi hanno dai 6 ai 10-11 anni: fra i loro videogiochi preferiti oggi c'è Minecraft, che rappresenta una vera anticamera del metaverso.
In seconda battuta, bisogna concentrare la propria attenzione sui due marchi più noti nel mondo informatico: Facebook e Microsoft. Entrambe queste società, la prima diventata proprio Meta, stanno puntando forte con tanto di investimenti economici consistenti sulla ricerca e sviluppo in chiave metaverso.
Terzo aspetto, da non trascurare assolutamente: lo sviluppo delle criptovalute. Bitcoin, ma non solo. Nel mondo di Sandbox, ovvero una delle piattaforme di metaverso attualmente più diffuse, si utilizza per le compravendite l'Ethereum. Ovvero il fratello "minore" proprio del Bitcoin.
Acquisti solo virtuali? Assolutamente no: nel metaverso si possono comprare anche oggetti concreti. Basti pensare che marchi molto noti nel mondo "reale" come Adidas stanno puntando dritti verso il metaverso. E in un futuro, neppure troppo lontano, potremo darci appuntamento con amici reali nel metaverso virtuale. Magari proprio per fare shopping.

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